1. |
Le radici
02:32
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Non si vedono ma si sentono
soprattutto se ci sbatti il capo
e non hai il capo sottovento
Lieve è la vita tra le cicale
e anche il marciapiede non fa male
sotto il cielo lisca-di-luna
Sto nell’ultima casa della strada
ma non è l’ultima strada della vita
e domani è un muro bianco da colorare
“Non le senti, le tue radici?
E perché non vieni a vivere sul mare?
Tante onde da raccontare”
Sono stanco della pianura
Voglio un credito di ninnoli e fortuna
per le vite dimenticate
Sto nell’ultima casa della strada
ma non è l’ultima strada della vita
e domani è un muro bianco da colorare
Sto nell’ultima casa della strada
e se è l’ultima strada della vita
domani è un mare calmo da attraversare
da ricordare
da colorare
da raccontare
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2. |
Ramingo
04:16
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Sono nato lupo, cresciuto ramingo
e non capisco le regole del branco
E se a volte mi fermo è solo per la carne
di una femmina, o per mangiare quando ormai è tardi
Sono nato lupo, cresciuto d’istinto
ma tra gli ultimi che non hanno mai vinto
E se a volte mi fermo è solo per la fame
che mi spinge poi di nuovo presto a vagabondare
Sono nato al buio di una ciotola vuota
Sono il carro che ha spezzato un’altra ruota
e sono esausto per il cammino
ma non mi fermo perché questo è il mio destino
Sono nato solo, in una notte fredda
e anche se a volte capisco le regole del branco
io non le posso seguire perché c’è il mio istinto
che mi spinge nonostante tutto a non volere un capo
e continuo a spostarmi, vado sempre ramingo
tra un conflitto fratricida e un impossibile rifugio
e domani è una strada senza direzione
salvarmi è il mio progetto e questa coda è il mio timone
Sono nato al buio di una corsia ignota
Sono il musico che ha perso la sua nota
e sono esausto per il cammino
ma non mi fermo perché questo è il mio destino
Ora sono un uomo, so un sacco di cose
sui pianeti e sulla vita delle rose
e se a volte inciampo, è solo perché in fondo
in una notte fredda pure io sono nato lupo
Sono nato al buio di una ciotola vuota
Sono il carro che ha spezzato un’altra ruota
e sono esausto, sì, per il cammino
ma non mi fermo perché questo è il mio destino
non mi fermo perché questo è il mio destino
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3. |
L'amore sottile
04:02
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È l’amore sottile
che nasce in un umido inverno con poco rumore
che se fosse pesante, col clima padano potrebbe marcire
e invece duole piano
È l’amore sottile
che teniamo nascosto agli sguardi come fosse un monile
Sono labbra che si baciano svelte e non sanno capire
dove vogliono andare
Dove andranno mai
gli amori sottili inghiottiti dal piano padano
con il suo stupido senso comune
che non ha niente di urbano
e molto poco di umano?
Stringimi piano
È l’amore sottile
che come un vino novello si schiude soltanto all’aprile
ma a volte, ben prima, scopriamo di avere cambiato vagone
E ora dove andiamo?
È l’amore sottile
che riempie il tuo letto di ipotesi senza proposte
svanite nell’alcol di caldi divani e inattese tempeste
Sei sicura che vuoi andare?
Dove andrai mai
con il tuo amore sottile esaltato dal piano padano?
Con il tuo tenero senso del niente
che combatte il declino
con il tuo rendermi umano?
Stringimi piano
E se un amore sottile a febbraio
finisce che scoppia nel cuore?
E se, per una volta, te lo volessi giocare?
Questo amore sottile
senza parole
senza parole
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4. |
Come il vento ti dirà
03:32
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Salperai, con il vento senza nuvole
lascerai a me le briciole
come a un mare senza luna
o ad un nocchiero senza stelle
su di una rotta impossibile
Salperai verso settembre quando il vento tornerà
Riderai degli amori miei impossibili
senza te tutto è più squallido
e non trovo la mia rotta
Sono una barca senza vela
che non regge la tempesta
saran tristi i miei approdi
quando il vento tornerà
E danzerai tutta la notte
con qualcuno che non sono io
e sarai pioggia e sarai fuoco
come il vento ti dirà
Oramai ho compreso molte cose
sull’essenza del tuo cuore
che tu affidi alla fortuna
Che fortuna ti consoli
Io non posso più restare
prigioniero di un amore
che tu non ripagherai
E danzerai tutta la notte
nelle braccia dei pirati
e sarai rabbia e sarai fuoco
come il vento ti dirà
E danzerai tutta la notte
e non ricorderai il mio nome
E sarai pioggia e sarai fuoco
e sarai come il vento ti dirà
quando il vento tornerà
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5. |
Poco sole
02:35
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Ti scriverò di una notte fatta a bocconi
quando la fame spalanca i portoni
e la sete non lascia sedere
Ti scriverò delle lacrime amare e i lampioni
delle curve infuocate ai duecento
come se non ci fosse un domani
E mi dirai che sono troppo grande
per una briciola di donna come te
con la pelle di neve e le vene ossidate
dalla mancanza d’amore
e il poco sole
e anche il poco sole se ne andrà
Riparerò senza fretta i danni peggiori
superando pian piano i tormenti
di un’altra eroica missione
E tu scuoterai la testa imprecando te stessa
con lo sguardo appoggiato nel vuoto
a inventarti un’altra promessa
E ti dirai che sei già troppo grande
per piangere sul sole che non c’è
con la pelle di neve ed il ventre
che profuma di notti a bocconi
di poco sole
quando anche il poco sole
sulla pelle tua di neve
sulla pelle tua di neve se ne andrà
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6. |
Il nostro mare
04:44
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Poi viene l’ora che le mosche entrano nelle case
e se non chiudi gli scuri poi arrivano le zanzare
poco lontano da Mimmo ed Eva e la nespola del peccato
dalla cassiera che insegue un ladro lasciando l’anima sul selciato
Passano gli autobus senza sosta sul nostro viale
e la mattina ancora presto si puliscono le notti brave
A volte, come senza ragione, il silenzio entra dal balcone
ma è solo un attimo - un cinguettio, poi ricomincia il rumore
E tutto questo a pochi metri dal nostro mare
che si muove immutato ricoperto dalle nostre strade
fragili come l’argilla sotto al cemento
tenere come l’amore che ripara gli argini
E tutto questo a pochi metri dal tuo lavoro
da un’inutile parvenza di novecentesco decoro
fragile come le ali delle mosche bianche
come gli occhi tuoi la notte, quando sei stanca
Poi viene l’ora che le mosche ronzano nel tuo sudore
e se non chiudi gli scuri Mimmo muore dalla paura
Sei uscita prima dal lavoro, come una nespola matura
lascia il ramo per andare in cerca della terra più dura
E tutto questo pochi metri sopra il nostro mare
laguna sotto la prateria delle nostre strade
instabile come l’argilla sotto al cemento
eterno come l’amore che ripara gli argini
Poi viene buio e a pochi metri da Mimmo ed Eva
dormiamo quieti nella notte come mosche senza un dolore
Poche ore e poi il nostro viale tornerà a pulsare
poche ore e torneremo a galleggiare sul nostro mare
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7. |
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Ho iniziato a sospettare di me e ora va meglio
da quando ho smesso di contare su un risultato garantito
Ho imparato a sospettare di me con qualche buon consiglio
Ho iniziato a sospettare di me, quando me la sento
Sono vittima e carnefice, da sempre allo stesso tempo
Ho imparato a sospettare di me e della mia coda al vento
Come lupo nella notte non chiudo gli occhi mai
Sono vigile come un falcone e non perdo il controllo, sai
Sono un abile viaggiatore e mi nutro del tuo dolore
Farò brandelli dell’amore che a volte mi dai
Ho iniziato a sospettare di me e dei miei cenci strani
Mangiavo troppa carne cruda e troppo spesso solo con le mani
Ho imparato a sospettare di me e adesso ti racconto
Ho iniziato a sospettare di me in un’estate amara
intorbidendo la fontana di quell’acqua sempre troppo chiara
Ho imparato a sospettare di me e della mia sete rara
Come lupo nella notte non chiudo gli occhi mai
Sono libero come un salmone e ferito non mi vedrai
Sono un abile truffatore e mi nutro del tuo dolore
Farò brandelli dell’amore che a volte mi dai
Perciò, se mi vuoi sopravvivere, impara a sospettare di me
perché le trappole che vedi sono quelle che aspettan te
Respira piano, non ti far sentire mentre giaci nella radura
Inizia a sospettare di me se vuoi vivere
Come lupo nella notte non chiudo gli occhi mai
Mi vedrai sanguinare più volte ma cadere davvero mai
Sono un abile conquistatore e mi nutro del tuo dolore
Farò brandelli dell’amore che a volte mi dai
Farò brandelli dell’amore che a volte mi dai
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8. |
Gli uomini
03:25
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Gli uomini sono come il vento
Per uno che parte ne ritornano cento
Gli uomini sono come il sale
Danno più sapore a queste tue ferite
Gli uomini, mai soddisfatti
non sono contenti mai
Gli uomini, senza soluzioni
e la vita è un trasloco in diciotto cartoni
di vetro poco trasparente
Molte storie irrisolte e almeno un risveglio indecente
Gli uomini, come gatti soli
non si divertiranno mai
ma se un uomo
se uno solo tra mille capirà
tu capirai
Gli uomini, ne hai amati tanti
che in fondo è un po’ come non amarne nessuno
Gli uomini che non hanno tatto
ma che senza di loro
il mondo sarebbe più brutto
Gli uomini, sotto questo sole
con un carico di guai
ma se un uomo
ma se un uomo tra mille capirà
tu capirai
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9. |
Non so cosa darei
03:21
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Non so cosa darei per sapere a cosa pensi
mentre giochi con i riccioli, i riccioli tuoi svelti
con lo sguardo tra le onde a livello di più cuori
Io non so cosa darei per restare ancora insieme
e invece ora si va, ci si mette già in cammino
che ci aspetta la città con i fiumi-detersivo
Io non so cosa darei per potere dire “t’amo”
senza il rischio di annegare o di suonare strano
Perché in fondo lo sappiamo, sono dure le parole
e non cambia la sintassi nella pioggia o sotto il sole
Io non avrei mai creduto di scacciare la paura
di nuotare in alto mare e mi lascio trascinare
Verso te, verso il tuo tempo e le coste che conosci
coltivando la speranza che guarisca la tua angoscia
C’è un veliero che ti cerca ma non c’è abbastanza vento
e anche i tuoni son parole che non riusciamo a dire
Io non so cosa darei per entrare nel tuo sguardo
per doppiare i capi ostili aspettando insieme inverno
Sono come quel gabbiano che non sa la direzione
Tu sei vento, sole e sale
Io mi lascio trascinare
Tu sei vento, sole e sale
Io mi lascio trascinare
Tu sei vento, sole e sale
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10. |
Scarpe nuove
03:34
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Tu e le tue scarpe di gomma, buone per ogni stagione
Tu e le tue scarpe che stamane sono uscite da sole
Sono devastato dal tuo odore
che mi segue in ogni cantone
Sanguino da ore ma continuo ad infilare
quella lama nel profondo cuore
Mi sono fatto uno spillone, le notti per attraversare
e ti ho cinta con un filo di perle, una spina e un addio
Il tuo odore non mi abbandona
come un’anima con la sua pena
Il cielo sanguina di pioggia e tu continui ad infilare
quelle scarpe senza guardare
Dove stai andando e che senso ha?
Chissà se sotto alla pioggia resta un briciolo di realtà?
Presto sarà Natale e già mi gira la testa
per l’odore, per il fumo, per le notti di vertigine e il resto
e dove stiamo andando e qual è la città
dove sotto alla pioggia resta un briciolo di verità?
E poi con l’anno nuovo, vedrai, si assesta tutto
Tu hai le tue scarpe di gomma, io avrò il tuo odore addosso
Ora sono già corroso da dentro per questa nuova esplorazione
Tu e le tue scarpe stamane siete rimaste a casa
Tu sei esausta e lo sento, per più di una buona ragione
È meglio respirare lentamente che affondare
quella lama in un altro cuore
E dove stai andando e che senso ha?
Chissà se sotto alla pioggia resta un briciolo di realtà?
Presto sarà Natale e già mi gira la testa
per l’odore, per il fumo, per le notti di vertigine e il resto
e dove stiamo andando e qual è la città
dove sotto alla pioggia resta un briciolo di verità?
E poi con l’anno nuovo, carichi più di prima
Scarpe nuove e un altro amore come un’arma nella fondina
Scarpe nuove e un altro amore come un’arma nella fondina
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11. |
Le vie di Firenze
05:15
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Ho bisogno di tutta la forza di questo caffè
e ancora non sono certo che basterà
in questa casa che odora di umido e di città
e sempre più di te
È difficile e meraviglioso tenerti la mano
camminando sul tuo filo come se fosse il mio
ma siamo artefici di un intrico inestricabile
e se la vera trappola fossi proprio tu?
Siamo immobili nel buio di una galleria
con gli occhi puntati nello sguardo dell’altro
in cerca di una direzione
persi nelle vie di Firenze senza un destino
Pochi passi per prendersi, nessuno per trovarsi
e non ce n’è ragione
Ho bisogno che mi pensi quando sei via
e ancora non sono certo che basterà
C’è vento sui monti impervi dei sentimenti
e parla troppo di te
Ieri sera ti ho morso il collo mentre piangevi
soffocando le urla nel mio abbraccio migliore
ma quest’autunno così tenero e caldo come un metrò
non ha alcuna pietà per i vampiri che voglion te
Siamo immobili nel buio di una galleria
con gli occhi puntati nello sguardo dell’altro
in cerca di una direzione
persi nelle vie di Firenze senza un destino
Pochi passi per prendersi, nessuno per trovarsi
e non ce n’è ragione
Torneremo a piedi piano per il nostro viale
senza nemmeno le forze per un caffè
Non lo so, non capisco davvero che succederà
se perdessi te
Stanotte siamo come lucciole fuori stagione
vagoni senza passeggeri per questa città
stazioni senza più arrivi né partenze
Tutti in perenne ritardo, proprio come te
Siamo immobili nel buio di una galleria
con gli occhi puntati nello sguardo dell’altro
in cerca di una direzione
persi nelle vie di Firenze senza un destino
Pochi passi per prendersi, nessuno per trovarsi
e non ce n’è ragione
Poi scriverò una canzone di rabbia e di resa
squarciando il velo della coscienza
ma per ora siamo ancora persi
nelle vie di Firenze
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12. |
Sentiamoci per lavorare
02:53
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Sentiamoci domenica per fare il punto
anche se sappiamo che sarebbe meglio sospendersi
Sentiamoci domenica se non ti servo
Sentiamoci domenica sempre se non mi rinchiudono
Quella strada ci fa male come uno staffile
quella bolgia di crocicchio dove le anime vanno a marcire
questo schifo di città e la gente che sta male
Sentiamoci per lavorare
Usiamoci a vicenda per farci male
tanto poi sappiamo che ci porgeremo le scuse
Dimenticami all’alba come coi vampiri
Sentiamoci domenica, basta che non sia domani
Quella strada ci fa male come uno staffile
e poi è sempre negli stessi posti che vado a cadere
negli angoli di casa e sulla gente che sta male
Sentiamoci per lavorare
Ho perso il senso del tempo completamente
e non so mai se sei appena uscita o stai per tornare
Usiamoci a vicenda per farci bene
guardando questa storia come una vera lezione
Tu non sai mai decidere cosa ti piace
io son pessimo nel capire quando il momento è storto
E quella strada che fa male come uno staffile
dove la solita gente come diavoli si trova a bere
Mi viene da vomitare per come sto male
Sentiamoci per lavorare
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13. |
Dedalo
04:52
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||
Dall'autostrada al palco e viceversa
senza soluzione
precipito in assenza di gravità
come Dedalo da un balcone
e un'auto in fiamme non racconta niente più
nemmeno il viaggio di chi non torna
ma tu, tu mi raccogli sempre
quando il vomito mi stringe i fianchi
E lascia quello che vuoi
io non so niente, niente, niente
niente di chi sono
io non capisco il perdono
Sono cresciuto in assenza d'amore
in un'eterna controra dei sensi
una mano sulla fondina
l'altra sul silenziatore
e ora combatto per niente
e chiedo troppo alla gente e poi
combatto con sforzo sublime
ma attacco troppo presto il confine
E questo stronzo con la faccia da scemo
mi dice: "io lavoro, tu scrivi canzoni"
io gli dico: "la grappa mi uccide"
e lui versa da bere
E allora portami al mare
Portami al mare senza costume
senza maschere nere
Volevo essere un uomo normale
Portami al mare
sul tuo asfalto silenzioso
portami al mare
là dove muore il fiume
E se mi guardi le spalle, amore
mentre cerco la direzione
se barcollo mi saprai tenere
se ti fermi sarò lì ad aspettare
come due pini suonati dal vento
o due figli dello stesso bastone
Non lasciarmi diventare brutale
portami al mare
E allora noi sapremo
senza parlare sapremo
come Dedalo venuto dal mare
che è il viaggio la destinazione
Dal palco all'autostrada e viceversa
senza una vera ragione
ma quando al sole ti guardo dormire
svanisce il rumore
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Davide Ravera Modena, Italy
"... vuole coniare un linguaggio cantautorale puramente padano e centra il bersaglio" [Rockerilla n.439 feb2017] new album RAMINGO out 3.17.2017 produced by Umberto Palazzo. free stream from this site. label: Hazy Music; promo/press: A Buzz Supreme //
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