1. |
Bolero
04:56
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Il figlio di mia madre è uno un po’ sbandato
ha gli occhi da straniero ma i capelli come i suoi
vicino a un porto franco la sua immagine colpisce come un lampo
Il figlio di mia madre se n’è andato verso sera
una donna al davanzale ancora aspetta che torni
e ogni volta che parte il Bolero è una vecchia ferita che freme
Stanotte son venuto
ad imparar come si muore
a selezionare gli ingrati per la caccia all’erede
stanotte son venuto
ad imparar come si parte
Il figlio di mia madre ha una coperta fatta a mano
è caduto dalle nuvole come il re degli aquiloni
un giorno è ripartito per saldare tutti quanti i vecchi conti
C’è ancora un biglietto che parla di un viaggio in cabina
Fernanda che ancora l’aspetta e non conta più i giorni
e ogni volta che parte il Bolero mi prende una pena
Stanotte son venuto
ad imparar come si danza
nettare di Panama in bagliori di salsa
stanotte son venuto
ad imparar come si parte
Il figlio di mia madre è uno come me
è solo nato solo senza incubi spezzati di lamé
stanotte ci guardiamo in faccia e non mi pesa il suo fair-play
Stanotte son venuto
ad imparar come s’invecchia
col volto gettato al domani in un piatto di vento
stanotte son venuto
ad imparar come si danza
Stanotte son venuto
a recitar la danza
simbiotica, vera, suprema, un’onda nel mare
stanotte son venuto
a cantare il Bolero che salpa
per un’altra danza
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2. |
La bottega di Casimiro
05:02
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Vieni a prendermi al tramonto
non devi neanche scendere dal risciò
Casimiro ci aspetta a gambe incrociate
la barba sulle ventitré
Nella bottega di Casimiro
c’è uno scialle che avvolge la storia
anche gli zaffiri hanno memoria
puoi comprare uno specchio oppure regalarti le ore
Nella bottega di Casimiro
c’è l’odore delle spezie e del tè
un mappamondo di broccato e ginseng
lapislazzuli striati di sole contrabbandati la notte
Nella bottega di Casimiro
c’è Malik con il cuore spezzato
che ubriaco di vino di palma
ha affidato alle correnti un bouquet che chiamava Esmeralda
Nella bottega di Casimiro
entrano zingare coi piedi d’atleta
a raccontare della stella cometa
esplosa in Kerala nell’agosto del ’53
Vieni a prendermi al tramonto
non devi neanche scendere dal risciò
Casimiro ci aspetta a gambe incrociate
la barba sulle ventitré
il viso alla Mecca, un amore in Birmania
e il cuore sul lago Dal
Nella bottega di Casimiro
ci son libri senza copertina
tegami rotti e giochi a vento in vetrina
aromi molto poco legali che ci tengono allegri
Nella bottega di Casimiro
un seme aperto lascia uscire il futuro
di vita dura ma nessuna paura
di viaggi in treno senza posti a sedere o amici importanti
Nella bottega di Casimiro
un vecchio scrigno mi ha cantato il domani
come una ruota dai contorni divini
mi ha letto piano un ritornello che finisce con il nome che sai
Vieni a prendermi al tramonto
non devi neanche scendere dal risciò
Casimiro ci aspetta a gambe incrociate
la barba sulle ventitré
il viso alla Mecca, un amore in Birmania
e il cuore sul lago Dal
Fragili sono le vocazioni, irresistibili le onde del cuore
nella bottega di Casimiro il tuo nome è un pensiero di mare
E' un pensiero di mare
è un pensiero di mare
è un pensiero di mare
è un pensiero di mare
di mare, di mare...
(ad libitum)
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3. |
E' subito caos
03:43
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Azzera i desideri ed è subito caos
amami senza parole, è subito caos
"baby can I hold you" ed è subito caos
settantamila anime in cerca di caos
Ho finito la bottiglia che Red ha lasciato
due dita di clemenza nel bicchiere dei puffi
mi son steso sul divano ripulito a metà
con i vestiti di domani e più domande che mai
amore pasticciato col dolce delle sei
arriva ciondolando un’overdose di yang
Inclinazioni morbide, un fumetto per tre
finché c’è rima c’è pazienza poi è subito caos
un saluto da Katmandu dove l’anima vola
sognando Patagonia, l’erba mi consola
la gatta dolorante in piazza dei Tracolli
ha lasciato baffi e bussola sull’unico tram
E' subito caos, è subito caos
non è uno scherzo e non è una mania
cercando nella neve l’algoritmo del tao
alba senza aurora all’ombra delle stelle
seduto su di un tavolo nell’ora dello zen
Hai ricamato inganni per la gente per bene
sciacquando troppi panni a chi dispensa novene
sfoltendo felci facili di malinconia
hai rinvasato i vuoti di una vecchia bugia
scatola di latta per contare le ore
in piedi su una nuvola, è subito caos
E' subito caos, è subito caos
non è una posa e non è una fobia
è solo che ti manca una punta d’alchimia
notte senza sera, odore di sakè
seduto su una nuvola, è l’ora dello zen
Ai margini del bosco c’è la pianta del tao
incatenata agli angoli del solito caos
trapunta di lucciole e di nostalgia
settantamila volte per cantarti il caos
Poi rinunciando ai turni della tua vanità
hai confuso sale e zenzero per pura pietà
il casellante sordo ai tuoi richiami di caccia
non ha più spalle per coniare nuovi solchi di faccia
convinto di donare le sue spalle al sud
riparte borbottando ed è subito caos
E' subito caos, è subito caos
voglio stare senza senso, questa è casa mia
un giardino dove crescere la pianta del tao
sentimentalmente rovesciato sul parquet
aspetto nuovi ordini, è l’ora dello zen
E' subito caos, è subito caos
non ho bisogno di catene, questa è casa mia
un giardino dove cresce bene la pianta del caos
seduto nella neve con la mente a te
aspetto un nuovo giorno, è l’ora dello zen
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4. |
Firenze in novembre
03:17
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Firenze in novembre
il sole si spegne
l’Arno mi porta i ricordi e le foglie
di un tempo caduto
finito in estate, di mandorle amare
di sole, di brevi respiri, di corse
di pochi secondi
Poveri sensi
sciabordio fuori tempo
l’acqua mi bagna le rive ed i ponti
velata agli sguardi
l’estate raccoglie i portenti del corpo
ma ho torto se dico che ti ho solo amata
per qualche secondo
Leggiádrami, prendimi in corsa
prendimi stretta, prendimi forte
la vita è una scossa
che quando è finita nemmeno ricordi
prendimi bene, sfuma novembre
racconta di estati
sciacquate d’autunno a Firenze
Freddo di fonte
allagato di note scandite in aprile
rovesciami addosso il male che ho fatto
in un giorno d’estate
l’inverno cancella le voglie del corpo
le maglie del vivere torvo che a volte
si scioglie nell’Arno per sempre
Dimmelo ancora, dimmi che m’ami
lascia che il fiume separi il dolore
nel corso del tempo
la rabbia si stinge, viene settembre
l’estate finisce, finisce la vita
che freddo novembre
la festa è finita per sempre
Amami bene
amami presto e leggero
perché io sto andando a morire
getta lo sguardo al di sopra del tempo
rubato la notte
alle ore create dal sogno, mia rosa d’amore
per sempre solenne e elegante
t’aspetto a Firenze in novembre
Marina
Marina è annegata
lascia che il fiume chieda il suo prezzo
quel giorno t’ho detto, Marina per sempre
se perdo i tuoi occhi
ci vediamo a Firenze
per sempre solenne e elegante
ci vediamo a Firenze in novembre
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5. |
Via dell'Inferno
05:02
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Via dell'Inferno, la nebbia delle sei
la sinagoga, il sangue degli eroi
amore, ho preso un treno, indovina dove sono
via dell'Inferno io non ci torno più
Via dell'Inferno, un angelo in paltò
un portico odoroso di lillà
le pietre antiche, la stessa voce, me ne vado via con lei
via dell'Inferno, il merci degli eroi
I treni han gli occhi rossi quando lasciano Bologna
lo squarcio è ancora aperto e la bestia in libertà
le molle sui binari ma i binari sono i miei
amore, prendo il treno delle sei
Via dell'Inferno, una voce senza età
mi ha detto "torna a casa, lei è là"
l'inverno è stato lungo e freddo, nel ghetto degli eroi
ma da oggi penseremo un po’ anche a noi
Un treno mi ha insegnato a piangere
la musica mi ha dato libertà
genietto del vapore, il blues dei macchinisti
via dell'Inferno, io non ci torno più
I treni han gli occhi rossi quando lasciano Bologna
lo squarcio è ancora aperto e la bestia in libertà
le molle sui binari ma i binari sono i miei
amore, prendo il treno delle sei
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6. |
Mi piaci
01:53
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Mi piaci quando m'insegui
mi piaci quando m'illudi
mi piaci quando mi vuoi bene
e quando mi saluti
Mi piaci quand'è mattina
mi piaci molto anche quand'è sera
mi piaci quando scherzi
e quando sei sincera
Ti ho colta senza saperlo
fiore prezioso nel mare morto
mi hai colto sul fatto d'amarti
neanche troppo sconvolto
ora mi piaci ogni momento che viene
e possa il cielo questo cuore nutrire
perché mi piace come mi sorridi
e come mi respiri
Mi piaci quando mi cerchi
mi piaci quando mi lasci
mi piaci quando ti spogli
e mi copri di baci
Mi piaci quando sei austera
mi piaci molto perché sei bambina
mi piaci quando fai la bambola
da copertina
Ti ho colta senza un rimorso
fiore prezioso dai mille amanti
ti ho colta e ti tengo, se posso
ogni giorno che passa
nella notte e i pomeriggi lievi
che in un momento sono già finiti
perché mi piace come mi sorridi
e come mi respiri
Perché mi piace come mi sorridi
e come mi respiri
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7. |
Milonga
04:53
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Milonga al buio di una stanza
milonga, cugina con la samba
milonga, è pioggia che circonda
milonga, il tuo seno si racconta
Milonga, terra umile e bestiale
milonga che non rispetta le parole
milonga, itinerario fluviale
milonga, liquida e speciale
Milonga, non è certo rock'n'roll
milonga, Priscilla appesa a un muro
mi dichiaro innocente su tutto
milonga, non fosse per la milonga
Angelo dolcissimo con gli occhi di mille colori
reinventa le danze, accarezza i timori
di un menestrello perdente il battello dei sogni
rifondi la carne col cuore, distribuisci passione
Milonga... un'altra, altra milonga
milonga, una nota dolente
milonga per sempre, per sempre
ora è sempre milonga
Non fosse per quegli occhi di mille colori
non fosse per il corpo di giada che sboccia ogni sera
non fosse per il cielo e per la primavera
non avrei mai incontrato la milonga vera
Milonga alla fine del mondo
milonga, come un fiore di un giorno
milonga, un battello sull'acqua
milonga... un ritorno, il ritorno
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8. |
I fonici di domani
04:26
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Se fossi uno che pensa prima
non farei le cose senza pensare
non sarei il fonico di stasera
Con l’accendino rasta e la bandana
che gli abbiamo detto tutto da una settimana
ma ti guarda stupito e un po’ indispettito
e ti dice “qui non si può entrare
sto sognando di un modo migliore”
Ma appena la luce si spegne
ha gli occhi come i miei, fiumi secchi
le orecchie si piegano ancora ed ancora
e al primo brivido di vero calore
è subito gelo da dire, da fare cantare
Se fossi uno che pensa spesso
non farei tante cose così prive di senso
starei a casa mia
Se fossi uno che pensa forte
m’improvviserei organista di corte
senza batter le ali in un gioco vigliacco
e ti dico “qui non si può entrare
non m’importa del vostro rumore”
Ma se fossi uno che ama il buio
non avrei acceso tutte le luci
su questo quasi amore
Così a volte adoro i miei momenti di odio
come adoro il tuo sguardo regale
ma forse stavolta ho sbagliato davvero
e ti guardo stonato come un gufo tradito
e ti dico “non voglio più uscire
non faremo mai posto ai villani”
Non faremo mai posto, mai posto ai villani
non importa se batton, se batton le mani
e ameremo in silenzio la stessa donna che danza
al tempo esatto dell’apparenza
cullando marimbe, milonghe e osanna in un’unica stanza
e ameremo in silenzio la notte che avanza
e saremo in piedi a cantare anche senza coscienza
saremo noi i fonici di domani
saremo forse i fonici di domani
saremo…
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9. |
Notte blu
05:26
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Un caffè per il maestro è cosa buona e giusta
io ho l'alito letale e la psicosi del pollame mi ha buttato giù
le nuvole van svelte sul vento del nord-est
e il maestro vuole solo fare il jazz
Quando perdo le parole vorrei rotolare lento
nei ruscelli del tuo cuore e declinare il sentimento che dà voce al blu
ti cerco con le mani, trovo solo un altro re
il maestro vuole sempre fare il jazz
Blu, blu, è una notte blu
di quelle che non si sa perché
blu, blu, è una notte blu
anche se tu sei con me
A volte è bello essere nel mezzo di un pow wow
distrattamente perdere la propria identità insieme agli altri clown
tu prendi un altro numero, mi chiedi "tocca a me?"
e il maestro vuole ancora fare il jazz
Blu, blu, è una notte blu
di quelle nate in barba ad un refrain
blu, blu, è una notte blu
oh baby, do I know your name?
A letto senza sveglia è una grossa meraviglia
raccoglimi al mattino e addormentami i fantasmi che dan corpo al blu
cercando il ritornello che dia il buongiorno a te
inciampo nel maestro e nel suo jazz
Nel silenzioso scrivere, nel sonno di Maria
nei mille fiati corti di speranza strapazzati dalla polizia
nelle dita del maestro che sorseggia il suo caffè
l'aroma blu marino mi dà il senso al jazz
Blu, blu, è una notte blu
di quelle che non si sa com'è (ma ce n’è)
blu, blu, è una notte blu
di quelle da restare con te
Blu, blu, è una notte blu
di quelle da stringerti di più
blu, blu, è una notte blu
bambola dai suoni
bambola dai suoni
oh, bambola dai suoni blu
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10. |
Settembre luna
03:38
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Settembre luna ed è luna blu
un brivido sordo non mi lascia più
altissimo cielo, vertigine amara
un treno si muove per una stella lontana
Continui a scrivermi e ringraziarmi
per quella stupida notte, i miei quattro petardi
settembre luna è ben più silenziosa
una palla nel letto, mia pirite inesplosa
Il peggio è andato e ci resta tutto il male
il capitano Morgan mi consola
giochi sporchi in una cella aperta
il giorno dopo sono ancora in corsa
Che la musica ti porti un po' di pace
rotolando oltre questi passi inquieti
che una voce trilli nel tuo sottopelle
che le mie parole ti diventino seta
Ho viaggiato mille contrade strane
ho suonato le conga in una banda di samba
ho perduto un veliero che portava il tuo nome
ho scavato una buca, ci ho nascosto la luna
Il peggio è andato e ci resta tutto il male
una notte fatta apposta per il vino
giochi sporchi in una cella aperta
il giorno dopo sono ancora in corsa
Settembre luna ed è luna blu
semitono impazzito, una nuova canzone
raccoglie il dolore della gente lontana
ho rovesciato il sale, mi son dato le spalle
Il peggio è andato e ci resta tutto il male
un desiderio azzimo in rivolta
giochi sporchi in una cella aperta
il giorno dopo sono ancora in corsa
il giorno dopo sono ancora in corsa
il giorno dopo sono ancora in corsa
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11. |
Tempesta
05:17
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Venerdì, la lotteria dei poveri
un angelo mi segue da lontano
t'ho vista già in Africa, son certo ormai
t'ho persa presso un vecchio minareto
Vellútami, due occhi blu, lo so sei tu
non dirmi che mi senti uno straniero
fingendo di aspettare un tram ti prenderò
asciugati i capelli e dopo sfiorami
Tempesta in alto mare, un fuoco antico
guardiani delle stive e dei misteri
un'isola che non si vede eppure c'è
perle le parole che mi dai
Mi rotolo, m'avvoltolo, ritardo un po'
son bravo a fare finta d'esser solo
ma dentro me c'è un sogno che ho visto già
angelo in velluto, vieni a prendermi
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12. |
Tango
02:25
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Dimmi che sei la mia donna
e non farmi domande su strane questioni
di soldi e di gambe
lo sai che mi è sempre piaciuto il tango
Un passo carrabile non è mai opinabile
le sere son tragiche se tu sei irascibile
dai, c’incontreremo molto presto al largo
Aggiro i caselli furioso ai duemila
pallottole rapide in ultima fila
poi senza motivo t’accosto e ti fermo
sei tu che mi tieni sempre in movimento
Dimmi che manca se manca all'arrivo
o se presto ti fermi per un aperitivo
con me, che cosa importa se son solo le tre?
Il Tevere è vuoto, un ostello da poco
una stanza disfatta, la lente, una matta
e via, due giorni a letto e son volati via
Irrompe la notte più breve e balorda
sei tu che mi svegli, non è la Gioconda
non è che sospira, non è che m'incanta
sei tu
Stringimi in curva, bambina scappata
la notte è sgualdrina, la tela è squarciata
non sono quei grilli, non è il fiume lento
sei tu che mi tieni sempre in movimento
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13. |
Lindsay
07:09
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Raccontami di un sogno non ancora sognato
tu che vedi bene soprattutto al buio
accogli il mio futuro, le mie ali di cera
dividi il mio passato senza malinconia
I portici freddi, sei cerchi di gesso
una città che va al fulmimotore
due valigie per uno sotto un cielo distorto
mi han buttato giù a Poznań, ero senza biglietto
Ho studiato tutti i testi delle anime in pena
ho lasciato ondeggiare i miei sensi in vetrina
a volte incontro occhi che non hanno colore
portan solo il colore del cielo
portan solo il colore del cielo
A volte mi vedo nel terrore degli altri
ed è inutile sorridere a tempo
ho perso un altro sogno proprio in mezzo al confine
madre mia che voli, dammi un segno diverso
Quella donna aveva proprio il mio volto
un volto vendicato in prigione
ho schiacciato il pedale dell'acceleracuore
è venuta a rincorrermi, ha inventato il rancore
Quando sento riparlare di Lindsay
non vedo l'ora che diventi mattino
certi giorni hanno troppi colori di cielo
certe notti hanno sogni che non so silenziare
Io non voglio più vederti, mia Lindsay
io voglio un treno che mi porti ad oriente
lavare il ricordo in una notte di gelo
voglio vivere oltre la cesura del cielo
io non voglio più vedere quel colore di cielo
C'era un buco questa notte nel sogno
il sogno non è più cominciato
odor di petrolio, un incanto sbagliato
ho bisogno di mia madre che mi parli di un treno
ho bisogno di una madre che mi parli di un treno
Berlino è una pietra caduta dal cielo
come Lindsay da quel finestrino
voglio un sogno che ti lasci rimboccar le coperte
voglio un sogno che finisca al mattino
voglio un sogno che finisca al mattino
Ho sognato di Lindsay che mi accarezzava lieve
ho sognato un gattoscimmia assetato di neve
un crocicchio di tegole, Varanasi allagata
ceramica inquieta, dolcissima istanza
i mille colori, tensioni del vero
ho sognato la mia Lindsay che si tuffava nel cielo
Ho danzato sulle onde ossessionato dai corpi
fobico passato, larga marea di ricordi
non diventarmi buia come il cielo in febbraio
quanta strada abbiam fatto e non è ancora futuro
Chiudi gli occhi mia Lindsay, seppellisci i tuoi fiori
la tua sindrome sacra, la tua sporca miseria
madre mia che voli, dammi un segno diverso
madre mia che voli, dammi il sogno che ho perso
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14. |
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Siamo tutti stranieri
in un deserto di pensieri
tutti delusi
in un'autostrada dalle ombre lunghe fino a sera
Siamo tutti bambini
stanchi, stupidi e imprecisi
tutti reclusi
in corsa per un'ora d'aria questa sera
A me resta una canzone e te la porterò
la canzone dolce e triste
della gente che resiste e non lo sa
Siamo tutti partiti
per galleggiare sui confini
alcuni hanno scritto
altri hanno lasciato una canzone lunga e nera
Ma con la luna più scura
io salterò quel muro
ad ogni costo stasera, tu
tienimi vicino alla tua luna più vera
A me resta una canzone
e te la porterò
la canzone dolce e triste
della gente che resiste e non lo sa
A me resta una canzone
e te la porterò
la canzone lenta e triste
della gente che resiste a questa età
(P) (C) 2009 Davide Ravera
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Davide Ravera Modena, Italy
"... vuole coniare un linguaggio cantautorale puramente padano e centra il bersaglio" [Rockerilla n.439 feb2017] new album RAMINGO out 3.17.2017 produced by Umberto Palazzo. free stream from this site. label: Hazy Music; promo/press: A Buzz Supreme //
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