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Bolero

by Davide Ravera

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1.
Bolero 04:56
Il figlio di mia madre è uno un po’ sbandato ha gli occhi da straniero ma i capelli come i suoi vicino a un porto franco la sua immagine colpisce come un lampo Il figlio di mia madre se n’è andato verso sera una donna al davanzale ancora aspetta che torni e ogni volta che parte il Bolero è una vecchia ferita che freme Stanotte son venuto ad imparar come si muore a selezionare gli ingrati per la caccia all’erede stanotte son venuto ad imparar come si parte Il figlio di mia madre ha una coperta fatta a mano è caduto dalle nuvole come il re degli aquiloni un giorno è ripartito per saldare tutti quanti i vecchi conti C’è ancora un biglietto che parla di un viaggio in cabina Fernanda che ancora l’aspetta e non conta più i giorni e ogni volta che parte il Bolero mi prende una pena Stanotte son venuto ad imparar come si danza nettare di Panama in bagliori di salsa stanotte son venuto ad imparar come si parte Il figlio di mia madre è uno come me è solo nato solo senza incubi spezzati di lamé stanotte ci guardiamo in faccia e non mi pesa il suo fair-play Stanotte son venuto ad imparar come s’invecchia col volto gettato al domani in un piatto di vento stanotte son venuto ad imparar come si danza Stanotte son venuto a recitar la danza simbiotica, vera, suprema, un’onda nel mare stanotte son venuto a cantare il Bolero che salpa per un’altra danza
2.
Vieni a prendermi al tramonto non devi neanche scendere dal risciò Casimiro ci aspetta a gambe incrociate la barba sulle ventitré Nella bottega di Casimiro c’è uno scialle che avvolge la storia anche gli zaffiri hanno memoria puoi comprare uno specchio oppure regalarti le ore Nella bottega di Casimiro c’è l’odore delle spezie e del tè un mappamondo di broccato e ginseng lapislazzuli striati di sole contrabbandati la notte Nella bottega di Casimiro c’è Malik con il cuore spezzato che ubriaco di vino di palma ha affidato alle correnti un bouquet che chiamava Esmeralda Nella bottega di Casimiro entrano zingare coi piedi d’atleta a raccontare della stella cometa esplosa in Kerala nell’agosto del ’53 Vieni a prendermi al tramonto non devi neanche scendere dal risciò Casimiro ci aspetta a gambe incrociate la barba sulle ventitré il viso alla Mecca, un amore in Birmania e il cuore sul lago Dal Nella bottega di Casimiro ci son libri senza copertina tegami rotti e giochi a vento in vetrina aromi molto poco legali che ci tengono allegri Nella bottega di Casimiro un seme aperto lascia uscire il futuro di vita dura ma nessuna paura di viaggi in treno senza posti a sedere o amici importanti Nella bottega di Casimiro un vecchio scrigno mi ha cantato il domani come una ruota dai contorni divini mi ha letto piano un ritornello che finisce con il nome che sai Vieni a prendermi al tramonto non devi neanche scendere dal risciò Casimiro ci aspetta a gambe incrociate la barba sulle ventitré il viso alla Mecca, un amore in Birmania e il cuore sul lago Dal Fragili sono le vocazioni, irresistibili le onde del cuore nella bottega di Casimiro il tuo nome è un pensiero di mare E' un pensiero di mare è un pensiero di mare è un pensiero di mare è un pensiero di mare di mare, di mare... (ad libitum)
3.
Azzera i desideri ed è subito caos amami senza parole, è subito caos "baby can I hold you" ed è subito caos settantamila anime in cerca di caos Ho finito la bottiglia che Red ha lasciato due dita di clemenza nel bicchiere dei puffi mi son steso sul divano ripulito a metà con i vestiti di domani e più domande che mai amore pasticciato col dolce delle sei arriva ciondolando un’overdose di yang Inclinazioni morbide, un fumetto per tre finché c’è rima c’è pazienza poi è subito caos un saluto da Katmandu dove l’anima vola sognando Patagonia, l’erba mi consola la gatta dolorante in piazza dei Tracolli ha lasciato baffi e bussola sull’unico tram E' subito caos, è subito caos non è uno scherzo e non è una mania cercando nella neve l’algoritmo del tao alba senza aurora all’ombra delle stelle seduto su di un tavolo nell’ora dello zen Hai ricamato inganni per la gente per bene sciacquando troppi panni a chi dispensa novene sfoltendo felci facili di malinconia hai rinvasato i vuoti di una vecchia bugia scatola di latta per contare le ore in piedi su una nuvola, è subito caos E' subito caos, è subito caos non è una posa e non è una fobia è solo che ti manca una punta d’alchimia notte senza sera, odore di sakè seduto su una nuvola, è l’ora dello zen Ai margini del bosco c’è la pianta del tao incatenata agli angoli del solito caos trapunta di lucciole e di nostalgia settantamila volte per cantarti il caos Poi rinunciando ai turni della tua vanità hai confuso sale e zenzero per pura pietà il casellante sordo ai tuoi richiami di caccia non ha più spalle per coniare nuovi solchi di faccia convinto di donare le sue spalle al sud riparte borbottando ed è subito caos E' subito caos, è subito caos voglio stare senza senso, questa è casa mia un giardino dove crescere la pianta del tao sentimentalmente rovesciato sul parquet aspetto nuovi ordini, è l’ora dello zen E' subito caos, è subito caos non ho bisogno di catene, questa è casa mia un giardino dove cresce bene la pianta del caos seduto nella neve con la mente a te aspetto un nuovo giorno, è l’ora dello zen
4.
Firenze in novembre il sole si spegne l’Arno mi porta i ricordi e le foglie di un tempo caduto finito in estate, di mandorle amare di sole, di brevi respiri, di corse di pochi secondi Poveri sensi sciabordio fuori tempo l’acqua mi bagna le rive ed i ponti velata agli sguardi l’estate raccoglie i portenti del corpo ma ho torto se dico che ti ho solo amata per qualche secondo Leggiádrami, prendimi in corsa prendimi stretta, prendimi forte la vita è una scossa che quando è finita nemmeno ricordi prendimi bene, sfuma novembre racconta di estati sciacquate d’autunno a Firenze Freddo di fonte allagato di note scandite in aprile rovesciami addosso il male che ho fatto in un giorno d’estate l’inverno cancella le voglie del corpo le maglie del vivere torvo che a volte si scioglie nell’Arno per sempre Dimmelo ancora, dimmi che m’ami lascia che il fiume separi il dolore nel corso del tempo la rabbia si stinge, viene settembre l’estate finisce, finisce la vita che freddo novembre la festa è finita per sempre Amami bene amami presto e leggero perché io sto andando a morire getta lo sguardo al di sopra del tempo rubato la notte alle ore create dal sogno, mia rosa d’amore per sempre solenne e elegante t’aspetto a Firenze in novembre Marina Marina è annegata lascia che il fiume chieda il suo prezzo quel giorno t’ho detto, Marina per sempre se perdo i tuoi occhi ci vediamo a Firenze per sempre solenne e elegante ci vediamo a Firenze in novembre
5.
Via dell'Inferno, la nebbia delle sei la sinagoga, il sangue degli eroi amore, ho preso un treno, indovina dove sono via dell'Inferno io non ci torno più Via dell'Inferno, un angelo in paltò un portico odoroso di lillà le pietre antiche, la stessa voce, me ne vado via con lei via dell'Inferno, il merci degli eroi I treni han gli occhi rossi quando lasciano Bologna lo squarcio è ancora aperto e la bestia in libertà le molle sui binari ma i binari sono i miei amore, prendo il treno delle sei Via dell'Inferno, una voce senza età mi ha detto "torna a casa, lei è là" l'inverno è stato lungo e freddo, nel ghetto degli eroi ma da oggi penseremo un po’ anche a noi Un treno mi ha insegnato a piangere la musica mi ha dato libertà genietto del vapore, il blues dei macchinisti via dell'Inferno, io non ci torno più I treni han gli occhi rossi quando lasciano Bologna lo squarcio è ancora aperto e la bestia in libertà le molle sui binari ma i binari sono i miei amore, prendo il treno delle sei
6.
Mi piaci 01:53
Mi piaci quando m'insegui mi piaci quando m'illudi mi piaci quando mi vuoi bene e quando mi saluti Mi piaci quand'è mattina mi piaci molto anche quand'è sera mi piaci quando scherzi e quando sei sincera Ti ho colta senza saperlo fiore prezioso nel mare morto mi hai colto sul fatto d'amarti neanche troppo sconvolto ora mi piaci ogni momento che viene e possa il cielo questo cuore nutrire perché mi piace come mi sorridi e come mi respiri Mi piaci quando mi cerchi mi piaci quando mi lasci mi piaci quando ti spogli e mi copri di baci Mi piaci quando sei austera mi piaci molto perché sei bambina mi piaci quando fai la bambola da copertina Ti ho colta senza un rimorso fiore prezioso dai mille amanti ti ho colta e ti tengo, se posso ogni giorno che passa nella notte e i pomeriggi lievi che in un momento sono già finiti perché mi piace come mi sorridi e come mi respiri Perché mi piace come mi sorridi e come mi respiri
7.
Milonga 04:53
Milonga al buio di una stanza milonga, cugina con la samba milonga, è pioggia che circonda milonga, il tuo seno si racconta Milonga, terra umile e bestiale milonga che non rispetta le parole milonga, itinerario fluviale milonga, liquida e speciale Milonga, non è certo rock'n'roll milonga, Priscilla appesa a un muro mi dichiaro innocente su tutto milonga, non fosse per la milonga Angelo dolcissimo con gli occhi di mille colori reinventa le danze, accarezza i timori di un menestrello perdente il battello dei sogni rifondi la carne col cuore, distribuisci passione Milonga... un'altra, altra milonga milonga, una nota dolente milonga per sempre, per sempre ora è sempre milonga Non fosse per quegli occhi di mille colori non fosse per il corpo di giada che sboccia ogni sera non fosse per il cielo e per la primavera non avrei mai incontrato la milonga vera Milonga alla fine del mondo milonga, come un fiore di un giorno milonga, un battello sull'acqua milonga... un ritorno, il ritorno
8.
Se fossi uno che pensa prima non farei le cose senza pensare non sarei il fonico di stasera Con l’accendino rasta e la bandana che gli abbiamo detto tutto da una settimana ma ti guarda stupito e un po’ indispettito e ti dice “qui non si può entrare sto sognando di un modo migliore” Ma appena la luce si spegne ha gli occhi come i miei, fiumi secchi le orecchie si piegano ancora ed ancora e al primo brivido di vero calore è subito gelo da dire, da fare cantare Se fossi uno che pensa spesso non farei tante cose così prive di senso starei a casa mia Se fossi uno che pensa forte m’improvviserei organista di corte senza batter le ali in un gioco vigliacco e ti dico “qui non si può entrare non m’importa del vostro rumore” Ma se fossi uno che ama il buio non avrei acceso tutte le luci su questo quasi amore Così a volte adoro i miei momenti di odio come adoro il tuo sguardo regale ma forse stavolta ho sbagliato davvero e ti guardo stonato come un gufo tradito e ti dico “non voglio più uscire non faremo mai posto ai villani” Non faremo mai posto, mai posto ai villani non importa se batton, se batton le mani e ameremo in silenzio la stessa donna che danza al tempo esatto dell’apparenza cullando marimbe, milonghe e osanna in un’unica stanza e ameremo in silenzio la notte che avanza e saremo in piedi a cantare anche senza coscienza saremo noi i fonici di domani saremo forse i fonici di domani saremo…
9.
Notte blu 05:26
Un caffè per il maestro è cosa buona e giusta io ho l'alito letale e la psicosi del pollame mi ha buttato giù le nuvole van svelte sul vento del nord-est e il maestro vuole solo fare il jazz Quando perdo le parole vorrei rotolare lento nei ruscelli del tuo cuore e declinare il sentimento che dà voce al blu ti cerco con le mani, trovo solo un altro re il maestro vuole sempre fare il jazz Blu, blu, è una notte blu di quelle che non si sa perché blu, blu, è una notte blu anche se tu sei con me A volte è bello essere nel mezzo di un pow wow distrattamente perdere la propria identità insieme agli altri clown tu prendi un altro numero, mi chiedi "tocca a me?" e il maestro vuole ancora fare il jazz Blu, blu, è una notte blu di quelle nate in barba ad un refrain blu, blu, è una notte blu oh baby, do I know your name? A letto senza sveglia è una grossa meraviglia raccoglimi al mattino e addormentami i fantasmi che dan corpo al blu cercando il ritornello che dia il buongiorno a te inciampo nel maestro e nel suo jazz Nel silenzioso scrivere, nel sonno di Maria nei mille fiati corti di speranza strapazzati dalla polizia nelle dita del maestro che sorseggia il suo caffè l'aroma blu marino mi dà il senso al jazz Blu, blu, è una notte blu di quelle che non si sa com'è (ma ce n’è) blu, blu, è una notte blu di quelle da restare con te Blu, blu, è una notte blu di quelle da stringerti di più blu, blu, è una notte blu bambola dai suoni bambola dai suoni oh, bambola dai suoni blu
10.
Settembre luna ed è luna blu un brivido sordo non mi lascia più altissimo cielo, vertigine amara un treno si muove per una stella lontana Continui a scrivermi e ringraziarmi per quella stupida notte, i miei quattro petardi settembre luna è ben più silenziosa una palla nel letto, mia pirite inesplosa Il peggio è andato e ci resta tutto il male il capitano Morgan mi consola giochi sporchi in una cella aperta il giorno dopo sono ancora in corsa Che la musica ti porti un po' di pace rotolando oltre questi passi inquieti che una voce trilli nel tuo sottopelle che le mie parole ti diventino seta Ho viaggiato mille contrade strane ho suonato le conga in una banda di samba ho perduto un veliero che portava il tuo nome ho scavato una buca, ci ho nascosto la luna Il peggio è andato e ci resta tutto il male una notte fatta apposta per il vino giochi sporchi in una cella aperta il giorno dopo sono ancora in corsa Settembre luna ed è luna blu semitono impazzito, una nuova canzone raccoglie il dolore della gente lontana ho rovesciato il sale, mi son dato le spalle Il peggio è andato e ci resta tutto il male un desiderio azzimo in rivolta giochi sporchi in una cella aperta il giorno dopo sono ancora in corsa il giorno dopo sono ancora in corsa il giorno dopo sono ancora in corsa
11.
Tempesta 05:17
Venerdì, la lotteria dei poveri un angelo mi segue da lontano t'ho vista già in Africa, son certo ormai t'ho persa presso un vecchio minareto Vellútami, due occhi blu, lo so sei tu non dirmi che mi senti uno straniero fingendo di aspettare un tram ti prenderò asciugati i capelli e dopo sfiorami Tempesta in alto mare, un fuoco antico guardiani delle stive e dei misteri un'isola che non si vede eppure c'è perle le parole che mi dai Mi rotolo, m'avvoltolo, ritardo un po' son bravo a fare finta d'esser solo ma dentro me c'è un sogno che ho visto già angelo in velluto, vieni a prendermi
12.
Tango 02:25
Dimmi che sei la mia donna e non farmi domande su strane questioni di soldi e di gambe lo sai che mi è sempre piaciuto il tango Un passo carrabile non è mai opinabile le sere son tragiche se tu sei irascibile dai, c’incontreremo molto presto al largo Aggiro i caselli furioso ai duemila pallottole rapide in ultima fila poi senza motivo t’accosto e ti fermo sei tu che mi tieni sempre in movimento Dimmi che manca se manca all'arrivo o se presto ti fermi per un aperitivo con me, che cosa importa se son solo le tre? Il Tevere è vuoto, un ostello da poco una stanza disfatta, la lente, una matta e via, due giorni a letto e son volati via Irrompe la notte più breve e balorda sei tu che mi svegli, non è la Gioconda non è che sospira, non è che m'incanta sei tu Stringimi in curva, bambina scappata la notte è sgualdrina, la tela è squarciata non sono quei grilli, non è il fiume lento sei tu che mi tieni sempre in movimento
13.
Lindsay 07:09
Raccontami di un sogno non ancora sognato tu che vedi bene soprattutto al buio accogli il mio futuro, le mie ali di cera dividi il mio passato senza malinconia I portici freddi, sei cerchi di gesso una città che va al fulmimotore due valigie per uno sotto un cielo distorto mi han buttato giù a Poznań, ero senza biglietto Ho studiato tutti i testi delle anime in pena ho lasciato ondeggiare i miei sensi in vetrina a volte incontro occhi che non hanno colore portan solo il colore del cielo portan solo il colore del cielo A volte mi vedo nel terrore degli altri ed è inutile sorridere a tempo ho perso un altro sogno proprio in mezzo al confine madre mia che voli, dammi un segno diverso Quella donna aveva proprio il mio volto un volto vendicato in prigione ho schiacciato il pedale dell'acceleracuore è venuta a rincorrermi, ha inventato il rancore Quando sento riparlare di Lindsay non vedo l'ora che diventi mattino certi giorni hanno troppi colori di cielo certe notti hanno sogni che non so silenziare Io non voglio più vederti, mia Lindsay io voglio un treno che mi porti ad oriente lavare il ricordo in una notte di gelo voglio vivere oltre la cesura del cielo io non voglio più vedere quel colore di cielo C'era un buco questa notte nel sogno il sogno non è più cominciato odor di petrolio, un incanto sbagliato ho bisogno di mia madre che mi parli di un treno ho bisogno di una madre che mi parli di un treno Berlino è una pietra caduta dal cielo come Lindsay da quel finestrino voglio un sogno che ti lasci rimboccar le coperte voglio un sogno che finisca al mattino voglio un sogno che finisca al mattino Ho sognato di Lindsay che mi accarezzava lieve ho sognato un gattoscimmia assetato di neve un crocicchio di tegole, Varanasi allagata ceramica inquieta, dolcissima istanza i mille colori, tensioni del vero ho sognato la mia Lindsay che si tuffava nel cielo Ho danzato sulle onde ossessionato dai corpi fobico passato, larga marea di ricordi non diventarmi buia come il cielo in febbraio quanta strada abbiam fatto e non è ancora futuro Chiudi gli occhi mia Lindsay, seppellisci i tuoi fiori la tua sindrome sacra, la tua sporca miseria madre mia che voli, dammi un segno diverso madre mia che voli, dammi il sogno che ho perso
14.
Siamo tutti stranieri in un deserto di pensieri tutti delusi in un'autostrada dalle ombre lunghe fino a sera Siamo tutti bambini stanchi, stupidi e imprecisi tutti reclusi in corsa per un'ora d'aria questa sera A me resta una canzone e te la porterò la canzone dolce e triste della gente che resiste e non lo sa Siamo tutti partiti per galleggiare sui confini alcuni hanno scritto altri hanno lasciato una canzone lunga e nera Ma con la luna più scura io salterò quel muro ad ogni costo stasera, tu tienimi vicino alla tua luna più vera A me resta una canzone e te la porterò la canzone dolce e triste della gente che resiste e non lo sa A me resta una canzone e te la porterò la canzone lenta e triste della gente che resiste a questa età (P) (C) 2009 Davide Ravera

about

Registrato tra marzo e settembre 2008 da Andrea Fontanesi presso Sex Blues Studio (poi Vox Recording Studio) a Reggio Emilia, tranne "A me resta una canzone" che è stata registrata il 20 febbraio 2009 e pubblicata il 14 luglio 2009 nel maxinsingolo "Settembre luna" insieme a "Settembre luna" e "Notte blu".

Mix: Andrea Fontanesi e Davide Ravera; mix addizionali: Davide Cristiani e Davide Ravera (Bombanella Studio); mastering: Stefano Cappelli (Creative Mastering).

Grazie a: Daddy Monkey, Bier Keller di Sant'Ilario d'Enza, Paolo Coriani, Lenzotti Strumenti Musicali, Anna Palumbo, Claudio Scolari, Alessia Fontana, Roberta Tucci, Alizarine per i contributi tecnici o logistici. Grazie anche a Lone Star Webstation, Shaun Belcher, MOB Factory, La Stalla Domestica, l'Emilia Ruvida, Silvia Ballerini e la live band: Patrizia Ferrarini, Roberto Mennella, Enrico Busi, Riccardo Cocetti.

credits

released November 27, 2010

DAVIDE RAVERA
voce, chitarra classica Raspagni, chitarre folk Coriani e Bourgeois, resofonica Dean, semiacustica Epiphone, Fender Telecaster

PATRIZIA FERRARINI
voce ["La bottega di Casimiro", "Milonga", "Lindsay"], congas, bongos, guiro, pandeiro, repinique, surdos, tambourine, claves, shaker, caxixi, shekere, spring drum, ocean drum, udu drum, tama, vibratone, triangolo, chimes, sonagli, conchiglie

ALESSANDRA FERRARI
voce

ANTONIO RIGHETTI
basso elettrico

DANNY MONTGOMERY
batteria, tambourine

ED
chitarra elettrica ["E' subito caos", "Settembre luna"]

LELE CANTELLI
batteria ["Via dell'Inferno", "Settembre luna", "Lindsay"]

PARIDE TEDESCO
organo elettrico

FONTA
piano elettrico

MARINO BRUSIANI
voce, trombone ["Notte blu"]

MATTEO TONI
voce, chitarra "weissenborn" Hermann ["Notte blu", "Tempesta"]

license

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Davide Ravera Modena, Italy

"... vuole coniare un linguaggio cantautorale puramente padano e centra il bersaglio" [Rockerilla n.439 feb2017] new album RAMINGO out 3.17.2017 produced by Umberto Palazzo. free stream from this site. label: Hazy Music; promo/press: A Buzz Supreme //

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